Sono un amante della natura lo ammetto. Questo breve articolo nasce e si idea dopo che ho visto per la prima volta un film a mio avviso molto bello e interessante: si tratta di Un tranquillo weekend di paura (il titolo originale è Deliverance che tradotto in italiano significa “Liberazione”; per una delle poche volte, la traduzione in italiano appare migliore del titolo originale) di John Boorman, girato nel 1972 che narra l’avventura di quattro colleghi.
La tematica dominante del film è l’ecologia. La banda di amici vuole trascorrere un weekend – di natura – campeggiando in canoa, in un fiume che presto non esisterà più perché sommerso per creare una imponente diga. Non meno importante è il tema del distacco dalla città, un tema che nel 1972 usciva per le prime alla ribalta, per lo meno in una pellicola di rilievo con un cast importante (Jon Voight e Burt Reynolds fra tutti). Dunque la visione del film di cui non esporrò altro i due temi citati sopra, mi hanno fatto riflettere.
Che rapporto ha infatti oggi l’uomo con la natura? Penso sia un rapporto altamente conflittuale ed è un problema che nasce alla base dell’educazione dei giovani d’oggi: raro sentire un giovane (fascia d’età 8 – 25) che ammiri l’emozione di un fiume che scorre, del mare sconfinato o di un tramonto in montagna. Chiamiamoli pure valori, che piano piano vanno perdendosi: il tramonto è ri-creato dagli screen visivi dell’iPhone; il mare lo vedo in cartolina e il fiume? Il fiume fa troppo chiasso. Meglio ascoltare un pezzo dell’ultima star pop. Ma esistono le eccezioni.
Quei giovani d’oggi che vanno a cercare la natura, vanno a riscoprirla, un po’ come Burt Reynolds in Deliverance e che non vedono l’ora di immergersi nella pace, spegnendo possibilmente il cellulare, o tenerlo in mano per scattare solo qualche foto. Non solo, esistono associazioni, come quelle scout, che trasmettono, a volte riuscendoci altre volte no, proprio l’amore per la natura e la vita all’aria aperta, quest’ultimo uno dei metodi sul quale si lavora nelle due principali associazioni scout italiani, vale a dire A.G.E.S.C.I. e C.N.G.E.I., indi per cui si mira a far apprezzare ai ragazzi che vanno dagli 8 ai 19 un mondo totalmente distaccato dalla realtà cittadina fatta di cemento, musica elettronica, apparecchi elettronici e schermi.
Infine, che ne dite di un bel tranquillo weekend di… natura? Senza avere paura naturalmente, perché il mondo vergine è sempre pronto ad accoglierci, sempre che noi siamo in grado di essere accolti fra le sue possenti braccia silenziose in grado però di trasmetterci emozioni uniche, paurose ma, liberatorie. Deliverance!
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