Percorso: Porto Flavia (Masua)
Distanza: 4 km (circa, solo andata).
Tempo: 180’.
Difficoltà: Moderata.
Area di accesso proposta: spiaggia di Masua
Mezzo di trasporto: Canoa [il percorso è naturalmente traslabile per qualsiasi imbarcazione].
Porto Flavia (Masua, Iglesias – Sardegna) è una zona di attracco delle vecchie navi da trasporto del minerale. L’interno della zona portuale è interamente scavata ed è stata una soluzione rivoluzionaria al problema logistico del trasporto marittimo del minerale. Il porto è stato terminato nel 1924 ed è attualmente un capolavoro museologico industriale. Non si dirà mai abbastanza quante risorse disponga una terra come la Sardegna e non sono valorizzate almeno quanto la loro qualità meriterebbe con il risultato di essere ancora una volta intristiti dal considerare lo iato tra la possibilità produttiva e la realtà. Varrebbe assolutamente la pena di visitare anche l’interno, ma qui ci occuperemo di un percorso marittimo.
Il porto si configura come un’apertura sul mare scavata nella roccia. La sua bellezza è tale che secondo alcuni è una delle zone più belle dell’intera Sardegna. Sicuramente è un panorama sostanzialmente unico nel suo genere e indubbiamente lo è nell’isola di Ichnusa.
Di fronte a porto Flavia c’è l’isola di Pan di Zucchero, alta 133 metri a picco sul mare. L’isola contiene all’interno anche alcuni percorsi di arrampicata ed è accessibile esclusivamente via mare. Non c’è niente di meglio che un percorso in canoa per godere appieno di questo unico connubio tra bellezza paesaggistica naturale e artificiale. Potete credere sulla parola, anche se avete acquistato una canoa il giorno prima, sarete assolutamente certi per tutta la vita di aver fatto il migliore investimento possibile della vostra esistenza!
Prima di procedere nella descrizione dell’itinerario consigliato, bisogna assolutamente sottolineare che l’intera zona è esposta al vento principale e dominante, vale a dire il maestrale. L’area in questione è completamente esposta al mare aperto e ai venti che spirano da ovest e, tra questi, appunto il maestrale. Data la configurazione dell’orografia del terreno, che vede rocce a picco sul mare, poche insenature e assenti fiordi, nonché la specifica configurazione dell’isola di Pan di Zucchero, di fronte a porto Flavia, le correnti marine sono molto forti. Il mare è spesso abbastanza mosso da non consentire una navigazione rassicurante sia per canoisti alle prime armi, ma anche per gli esperti. Per poter affrontare il percorso in piena serenità e sicurezza è bene controllare con estrema attenzione le previsioni del tempo ed essere comunque accorti a riconoscerne l’eventuale instabilità. La corrente dominante tra l’area della spiaggia e la zona tra porto Flavia e Pan di Zucchero viene da ovest ed è particolarmente forte tra l’isola e la terra ferma. Il vantaggio della situazione è che avrete il mare diretto di prora al principio, ma poi lo avrete di poppa.
Il percorso che vi descriveremo è lungo circa 4 Km andata e ritorno e la durata consigliata è di almeno tre ore una volta che siete in acqua, sbarcate le canoe e ammarate. L’accesso al mare può avvenire dalla spiaggia di Masua, nella cui area si trovano parcheggi per le auto e una zona abbastanza comoda per sbarcare con le canoe. L’area consta anche di un bar e un’area adibita agli ombrelloni, quindi è possibile ristorarsi direttamente nell’area di accesso al mare.
Anche se può sembrare pedante, non andate mai in canoa senza 2-3 litri d’acqua (uno per ogni ora), una buona scorta di zuccheri concentrati (caramelle, succhi di frutta etc.) e seguite sempre le usuali procedure di sicurezza (controllate sempre il vostro salvagente, lo stato della vostra canoa, le possibilità di chiamare qualcuno in soccorso etc.). Non sottovalutate mai le vostre risorse, siate sempre onesti e sappiate fermarvi al momento giusto, prima di avventurarvi in situazioni che possono mettere a repentaglio la vostra vita e l’organizzazione intera della guardia costiera! Inoltre, cercate sempre di accedere a zone sicure, ovvero dove potete trovare ciò che vi serve, in caso di dimenticanza. In questo caso, l’area è adeguata per un percorso sicuro. Una volta acceduti alla spiaggia, potete salire in canoa e iniziare il percorso!
Dirigetevi verso nord e seguite la costa. La zona dell’entroterra è caratterizzata dalla macchia mediterranea, che si può vedere sopra le alte rocce sopra di voi. Nella zona a nord della spiaggia si trova anche una pineta, pienamente visibile anche dal mare. Procedendo verso ovest, accostandovi alla costa e seguendo la sua linea leggermente arcuata, l’altezza delle rocce incomincia ad aumentare e si restringono le aree accessibili via mare. Di fronte a voi, dopo 20-25 minuti d’ora circa (1 km), potrete vedere il promontorio al cui interno stanno le rovine del sito minerario e di cui porto Flavia è la migliore vetrina.
Dal mare la vista di porto Flavia è semplicemente meravigliosa. Chiunque sia amante della bellezza paesaggistica non potrà non rimanere semplicemente stupefatto dalla vista che gli si presenta. Direttamente dalla roccia bianca, che brilla eburnea sulla costa dai colori vivi di un azzurro intenso fino al blu Prussia, si vede l’apertura del porto. Dalle fotografie in genere non si evince la potenza che si prova dalla vista dal mare di questa insenatura umana. Se avete presente la nozione del sublime, allora la vista del paesaggio ve ne darà la sensazione: adagiati nella vostra amata migliore amica infaticabile e solida, la canoa, guarderete l’imponente promontorio sopra di voi, dandovi una sensazione di annichilimento psicologico totale. Silenzioso e potente, il promontorio lascia che il porto sembri una sua naturale e logica conseguenza, quasi fosse ormai impensabile essere senza di esso. Porto Flavia si staglia alto sopra di voi, mostrando la semplice efficienza dell’uomo dentro la roccia ma, al contempo, assume una bellezza sobria, a continuazione dell’estrema rudezza del paesaggio. Al di sotto si trova anche un gancio, ormai arrugginito dalla forza del mare, che però contribuisce a dare l’idea di una vita trapassata ma ancora presente, come uno spettro gentile dei tempi passati. L’apertura sulla roccia vi dà l’impressione di un mistero celato nelle viscere, qualcosa di profondo e allo stesso tempo incredibile, che dà l’impressione dell’unione intrinseca dell’uomo e della natura che gli consente di vivere all’interno di essa.
Quando avrete superato l’immediato senso di stupore e l’assenza di respiro, potete dirigervi verso ovest, all’isola di Pan di Zucchero. La vedrete alta, ma non immaginerete ancora pienamente quanto voi siete più piccoli di essa! La sua bellezza è semplice, come tutta quella della Sardegna. Semplice ma anche violenta, a suo modo, proprio per la sua estrema naturalità. E’ la parte del percorso che dovete assolutamente approcciare con la dovuta cautela. Infatti, la corrente marina che viene da ovest-nord-ovest si sente ed è concentrata nel mezzo del passaggio di circa 800 m, il tratto più lungo del percorso. Inoltre, se state procedendo nella giusta giornata, non sarete soli e avrete spesso barche che vi sfrecciano da ogni parte.
Giunti alla prossimità dell’isola di Pan di Zucchero è possibile girare l’isola nell’intero perimetro. Dato il fatto che è sempre bene prendere il mare e la corrente quasi di prua, è bene stabilire come rotta di avvicinamento la punta più a ovest. Quando ci sarete vicini, scoprirete che… l’isola ha due passaggi, due archi naturali, sotto i quali potrete passare! Non potrete resistere dal farlo ed è effettivamente un’esperienza che rimane impressa. Prima di farlo, avvicinandovi all’isola, scoprirete che nella prossimità del passaggio più a ovest sta una grotta che ospita molti uccelli. Una volta che procedete nell’attraversare il passaggio, vi renderete subito conto della incredibile potenza del mare aperto, che si staglia di fronte a voi e oltre il quale ci sono solo altri paesi lontani, molto lontani. La seconda caratteristica è l’assenza della forte corrente che veniva direttamente da ovest e vi ha investito per tutto il tragitto da Porto Flavia all’isola di Pan di Zucchero.
A questo punto potete procedere oltre, iniziando a circumnavigare l’isola verso sud e poi verso est (in totale circa 600-700 m). Quando vedrete la seconda insenatura, sotto di voi ci sarà un mare cristallino, azzurro e limpido. Ed è proprio subito oltre l’apertura che troverete un possibile approdo per salire sull’isola e procedere in alcuni percorsi di arrampicata. Se non soffrite di vertigini, potete anche procedere. L’unico problema, se siete in canoa e non avete una barca di appoggio, è trovare il modo di lasciare le canoe in mare o legarle al moletto che è stato predisposto ma che sta sopra di voi in modo sufficiente da non consentire una salita facile da una canoa ma non, naturalmente, da una qualsiasi imbarcazione che permette di stare in piedi.
A questo punto, per il ritorno, vale la pena ritornare verso porto Flavia per un ultimo saluto. Quando avrete passato lo stretto tra l’isola e la terra ferma vi state già rendendo conto di aver fatto un’esperienza straordinaria di cui nessuna foto e nessun video potrà mai restituire appieno la bellezza ma che farà parte della vostra storia personale e della coscienza che vi portate dentro anche quando siete ritornati alla vostra dimora. Quindi ritornate verso la spiaggia di Masua e… buon ritorno a casa!
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