Nell’ambito della storia della Germania nazista si possono rintracciare più fatti la cui ricostruzione ha preziose valenze in sede storica. Alcune importanti, altre meno. La storia del periodo che va dal 1933 al 1945 a Bremen è una di quelle importanti. Brema è una cittadina posta nella parte nordoccidentale della Germania: bagnata dal fiume navigabile Weser che la attraversa in due, negli anni assumerà una grande importanza soprattutto come capitale dell’industria navale concentrata nel porto di Bremerhaven. La storia di questo scalo, nonché fondamentale cantiere navale, nascerà nel 1929, anno di grande depressione economica, e non è un caso appunto che si svilupperà questo tipo di industria proprio in questo periodo.
All’inizio concepito come porto che collegasse la Germania all’America, era infatti chiamato il Porto di Colombo, divenne poi il nodo principale dell’industria bellica navale tedesca, dalla quale uscirono i sommergibili e tutte le corazzate che seminarono il terrore nel mare del Nord e nell’Oceano Atlantico. Nel cantiere Bremen Vulken durante il regime nazista vennero costruiti ben 74 sommergibile Uboot Tipo VII. A Brema si sviluppò un forte concetto di Resistenza contro il regime nazista: le numerose industrie avevano sviluppato il sistema operaio e il partito comunista almeno fino al 1933, anno in cui però la KPD (il partito comunista) perse in quantità significativa il sostegno di fronte alle riforme popolari e populiste del regime nazista. Ma i “partigiani” (termine assolutamente improprio per quel concerne la storia nazista) della resistenza bremese, non si dileguarono.
Furono certamente anni bui quelli che seguirono il 1933, i campi di lavoro e di prigionia aumentarono in numero e estensione, secondo il principio nazista per cui la buona gestione e amministrazione dei campi di concentramento sarebbe coinciso con un sistema aziendale su cui fondare buona parte dell’economia di uno stato. Nel campo di concentramento di Missler, già a partire dal 1933, numerosissimi sindacalisti e comunisti erano stati internati: ora quindi l’opposizione aveva sempre meno margini di manovra e forze sufficienti a contrastare in modo significativo l’ascesa del nazismo.
Il partito comunista era quasi dissolto. I socialisti però ebbero modo di attuare una Resistenza più efficace riuscendo persino a pubblicare una rivista legale. Ma tutto ciò non durava mai a lungo: i pericolosi tribunali, fra i quali uno dei più temuti il Volksgerichtshof, mettevano tutti gli sforzi attuati dai resistenti, lungo un pericoloso cordone di terrore.
Bombardamenti pesati degli Alleati si sono susseguiti durante gli anni, ma fu quello del 18 settembre 1944, con l’operazione denominata Millennium II, che devastò completamente un apparato che si era sviluppato in un decennio e mezzo circa: la città fu devastata, i cantieri navali completamente distrutti. I 206 bombardieri Lancaster della Royal Air Force furono efficaci nel bombardamento a tappeto, cosa che non avvenne in tutti i casi: 618 morti, oltre seimila feriti e trentamila sfollati, questi i numeri di quella sera di bombardamenti. Il 20 Maggio 1945 Brema e Bremerhaven divennero ufficialmente un enclave degli Stati Uniti nella Germania Ovest.
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