A cura di Wolfgang F. Pili www.scuolafilosofica.com
In un’isola del Mediterraneo, un’isola piccola, molto piccola, sono posti gli ex stabilimenti della tonnara, vicino ai più noti, stabilimenti della tonnara di La punta di Carloforte, il paese dell’isola di San Pietro.
Un marchese scienziato, inquietanti e misteriosi oggetti, un villaggio turistico sorto proprio sugli ex capannoni della tonnara, un omicidio, personaggi snob, gente locale con strane caratteristiche, poliziotti paciocconi. Potrebbe sembrare la location di Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, e, invece, è la location del romanzo di Gim Anselmetti intitolato Tensione, autore anche de Il ritratto di madama.
Un romanzo che risulta scorrevole e piacevole alla lettura dall’inizio alla fine, da leggere tutto d’un fiato. Una scrittura non certo raffinata, capace, però, di catalizzare l’attenzione del lettore che potrebbe rimanere colpito da uno stile che richiama Joyce: flussi di coscienza entrano all’interno della narrazione, caratterizzati da periodi molto lunghi, intercalati da frequenti virgole. La questione è controversa e dibattuta: uno stile di scrittura ponderato, oppure semplicemente una mancanza di editing? Visti gli svariati errori di battitura potrebbe trattarsi dell’ultima ipotesi, ma vista, la ricorrenza di questo stile, si potrebbe optare per entrambe.
I personaggi della villeggiatura sono caratterizzati molto bene dallo scrittore, forse buon conoscitore dell’ambiente, e riescono sempre a rendersi antipatici per i loro vizi e vizietti o per le loro “mosse”. Al contrario, i personaggi locali, i carlofortini, non sono ben conosciuti dall’autore: hanno nomi improbabili (Gavino per esempio, tipico nome dell’entroterra sardo e non della piazza carlofortina), propinano piatti no-strani con un menù tipico a base del tipicissimo porcetto alla brace, delle fettine di salamino di cinghiale (di tradizione più continentale che sarda, figuriamoci di Carloforte, un paese di origini, lingua, storia e tradizioni tutte genovesi!), per non parlare degli gnocchetti, eresia plateale nel paese tabarchino, capitale dei curzetti e dei maccheroni. Non certo dei piatti nostrani, insomma.
Tensione non è un libro di cucina, ma un noir, adatto più alla lettura da spiaggia, quella propria letteratura del XXI secolo, piuttosto che ad una da salotto, ma che si fa ben apprezzare, a tratti, e fa sorridere per le situazioni a volte comiche (come l’arrivo dell’agente Lino Banfi) a volte noir e inquietanti.
Che mistero si avvolge attorno a tutto ciò? Buona lettura.
GIM ANSELMETTI
TENSIONE
PAOLA CARAMELLA EDITRICE
PAGINE 302
EURO 12.90.
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