Parini nasce a Como nel 1729 e muore a Milano nel 1799. Egli appartiene ad una famiglia del ceto più basso, ma che si operò in ogni modo per finanziare i suoi studi a Milano, allora centro dell’illuminismo italiano, insieme a Napoli. Nel 1754 prende gli ordini sacerdotali per poter usufruire di una rendita, la cui condizione di eredità era proprio quella di prendere gli ordini. Parini guadagna la vita lavorando come precettore di famiglie nobiliari. Frequentando i caffè milanesi, circoli culturali di allora frequentati dagli intellettuali, discute e fa proprie le idee dell’illuminismo italiano. Nel 1768 ottiene la direzione del giornale La gazzetta di Milano, e nel frattempo lavora nelle scuole. Nel 1752 esordisce con poesie, strutturate su modelli cinquecenteschi, con chiaro riferimento al gusto arcadico. Nel 1796 è costretto a interrompere diverse sue attività, per via dell’invasione napoleonica.
Opere Principali
Il giorno: si tratta di un poema satirico in endecasillabi sciolti. Il poeta immagina di essere il precettore di un giovane e narra le vicende dell’arco di una giornata ideale. In questo modo, Parini riporta diversi quadretti di ciò che accadeva nell’alta nobiltà dell’epoca, giungendo, così, ad una feroce critica dei costumi dei nobili, così attenti a vivere senza nessun interesse per il bene sociale nel suo complesso. Ne Il giorno Parini mostra tutta la sua attenzione per i temi sociali più importanti, mostrando la relazione, tutta illuminista, che l’intellettuale aveva all’interno del mondo a cui apparteneva, così distante dalle concezioni che volevano gli intellettuali chiusi nei loro salotti. La scelta linguistica ricade su un lessico ricercato, pur trattando di elementi presi dalla vita quotidiana; ma Parini non si priva di una varietà di più registri possibili per rendere tutto lo spettro del mondo che intende descrivere.
Scheda
Giuseppe Parini nasce a Como nel 1729 da una famiglia povera ma che lo sostiene economicamente negli studi. Egli ha, così, la possibilità di studiare e vivere a Milano. Qui inizia la sua formazione e prosegue sino a che non diventa sacerdote per intascare un’eredità lascatagli da una parente. Parini inizia a lavorare per illustri famiglie milanesi come precettore e frequenta l’ambiente dell’illuminismo milanese, che si ritrovavano nei caffp ed egli, così, riflette e riconosce suoi i temi tipici dell’illuminismo. Quel che Goldoni fece per il teatro, così Parini si adopera per un’analisi, ora ironica, ora amara della società e della vita del suo tempo negli aspetti quotidiani. In particolare, nella sua opera maggiore Il giorno. Nel poema satirico in endecasillabi sciolti, Parini inscena un’analisi spesso sarcastica della vita della nobiltà, così priva di funzione sociale e, al contempo, così interessata all’usufrutto di quel benessere che non aveva già più allora alcuna giustificazione. In questo senso, si vede come il tema, tipicamente illuminista della critica alla autorità costituita e non giustificata, sia centrale per Parini. Ma anche l’analisi della vita stessa, non mediata da costruzione ideologica né artistica, ma contemplata di fronte alla sua semplicità, costituisca la materia per la riflessione più elevata. d’altra parte, non v’è in Parini la volontà, come in Goldoni, di scrivere opere in uno stile medio, il Nostro, infatti, sebbene superi il semplice gusto classicheggiante ma arido dell’Arcadia, preferisce un uso molto attento e magniloquente della lingua, non cedendo, così, alla tentazione della medietà linguistica, tanto rimproverata al Goldoni. L’opera di Parini è segnata dalla crisi dell’ispirazione illuministica, dovuta alla presa di coscienza di quella società, incapace di mantenere le sue stesse promesse, in particolare quella di migliorare la condizione sociale dei più umili. Di questa inversione di tendenza fu anche complice l’invasione francese dell’Italia, durante la campagna napoleonica, occupazione che non si tradurrà nell’avvento di quelle riforme illuminate che ci si sarebbe aspettati dal popolo che operò la più grande rivoluzione della Storia.
Parini è, dunque, un buon rappresentante del poeta illuminato del settecento, in cui l’intento morale si affianca, se non prevale del tutto, sulla produzione puramente artistica disinteressata. In questo senso, le opere di Parini sono una rivendicazione dell’emancipazione della classe borghese dai logori ideali nobiliari, una classe sociale del tutto priva di funzione e, conseguentemente, incapace di fare il bene del paese. La poesia di Parini è spesso una acuta e pungente satira sociale, la quale non perde mai la sua misura e ricercatezza nello stile.
Bibliografia
Casadei A., Santagata M., (2007), Manuale di letteratura italiana medioevale e moderna, Laterza, Roma-Bari.
Dizionario Critico della Letteratura Italiana, UTET, Torino, Voll. 1.
Dizionario Garzanti della Letteratura, Garzanti, Milano.
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