L’Impresa Umana è lo scopo dell’Umanità presa nel suo complesso, indipendentemente dalle singole circostanze in cui ciascuno è inserito. Essa si configura come lo scopo astratto di una vita umana qualunque, indipendentemente dal suo tempo e dal suo spazio. Le circostanze forniscono la cornice in cui si inserisce il soggetto etico che agisce e si sostanzia ma non offrono la possibilità di un’autodeterminazione in base ad uno scopo fisso. Se l’Uomo rimane vincolato alle specifiche contingenze della vita, non sarà in grado di riconoscere il suo senso all’interno della comunità globale nella quale è inserito. L’Umanità, dunque, va intesa come la somma dei singoli individui che partecipano alla costituzione della Storia, intesa proprio come insieme finito delle singole azioni individuali. Ma l’Essere Umano è tale proprio in quanto parte di questa somma di persone alle quali egli appartiene e dalla quale non può fuggire né pensare di poterlo fare: se un uomo viene ad esistere, allora egli fa parte della comunità degli uomini. In questo senso, ogni persona di ogni tempo ha la sua responsabilità di fronte alla globalità alla quale appartiene, per il solo fatto di esistere, globalità che si costituisce realmente nella Storia e si evolve nel tempo.
Assunto che ciascuno appartiene a questa globalità, definiamo tale insieme di persone come lo scopo finale dell’azione stessa dell’Uomo eticamente impegnato nella sua propria realizzazione, che è la realizzazione di una parte dell’Umanità, cioè della comunità reale alla quale appartiene, perché il concetto di Umanità non è quello di una categoria astratta, ma concreta: l’Umanità esiste in quanto insieme di tutti gli individui che fanno parte del genere umano. L’Impresa Umana nel suo complesso è la realizzazione di un mondo nel quale ogni singolo si possa riconoscere nella propria comunità di appartenenza, non concepita come un insieme disomogeneo di persone specifiche, ma pensata come Tutto. Così, ogni singola persona contribuisce con la propria vita, volente o nolente, allo sviluppo della sua comunità. Assumere consapevolmente come scopo la propria libera realizzazione individuale, pensata come realizzazione di una parte delle aspettative dell’Impresa, è già far parte della comunità di persone che accetta l’Umanità nel suo complesso come scopo, cioè come l’idea che il bene globale possa esistere a patto che ciascuno realizzi se stesso all’interno del tutto. La realizzazione dei propri interessi Umani, in accordo con il riconoscimento del bene che tale interesse deve produrre, è la base particolare del bene Universale. Così che ogni persona che si sforzi di fondare la propria vita su un’attività che mira al bene della comunità, intesa nel suo senso reale e globale, fa parte di quella che noi chiamiamo “Impresa Umana”. Ne fanno parte, dunque, persone di ogni epoca e ogni età che hanno lottato o lottano o lotteranno per un’ideale di Vita commisurato al proprio essere Uomini e non semplicemente atti passivi di un accadimento naturale, di per sé privo di senso e di umanità.
Il male scaturisce dall’automatismo degli interessi individuali contrari a quello che è il benessere della comunità nel suo complesso. L’interesse individuale negativo è quello che ha come scopo la realizzazione di un atto il quale ha vantaggio solo strumentale e solo limitato e risulta dannoso per il resto degli individui. L’azione irriflessa, priva di razionalità, che mira al raggiungimento di uno scopo malvagio rispetto alla comunità è da considerarsi contrario all’Umanità tutta, perché il bene può nascere solo dall’assunzione che non sia un male per qualcuno. Esistono dei beni umani che producono altri beni e non sono causa di per sé di mali. La ricerca etica, la ricerca estetica, la ricerca dell’affetto, la ricerca della libertà positiva, la ricerca della conoscenza Umana sono tutte categorie valevoli, capaci di veicolare concretamente il bene che una piccola quantità di persone crea per il resto dell’Umanità, perché ogni scoperta che induce il bene è una scoperta per l’Umanità nel suo complesso, che vale per ogni tempo e ogni luogo anche quando essa è determinata nel tempo e nella durata. L’Impresa Umana si configura, così, come una staffetta, nella quale ogni singolo individuo si assume la responsabilità di portare avanti la luce dell’Umanità quel tanto che basta per trasmetterla al proprio simile, migliorando così, per quanto possibile, quel breve tratto di tempo e spazio che gli è concesso. La forza di questa luce umana, che si configura concretamente nel mondo, è l’obbiettivo stesso che ciascun individuo Umano si assume nel momento stesso in cui inizia a rendersi conto che esiste qualcosa di più importante rispetto al suo singolo egoistico interesse che, poi, non lo porta molto lontano.
Il male è causato dalla globalità delle singole persone che automaticamente seguono acriticamente quelle che sono delle idee indotte da un insieme di catene causali tali che, a loro volta, non sono qualificate e ratificate dal soggetto umano. L’assenza di una centralità della ragione e del pensiero, comunque inteso, fa sì che tale automatismo generi dissenso, contrarietà, odio e solitudine. Non è possibile ribaltare totalmente le sorti di questo automatismo cieco, in perpetuo autosviluppo, ma quello che è possibile fare è vivere per la propria libertà, intesa nello sviluppo di una delle proprie parti umane che rientrano nelle branche dell’Impresa Umana. Ciò è possibile. Ciò è quello che ogni uomo può fare e deve fare.
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