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Non tutte le stelle del firmamento appaiono all’occhio dell’osservatore uguali.
Nello sfondo scuro della notte se ne possono vedere di tremolanti e di fisse, di rossicce, giallognole, bianche e di azzurrine. Alcune sembrano partecipare perfettamente ad un disegno, ma è un inganno, perché è la proiezione che arriva a chi sta con il naso all’insù a farle apparire sapientemente integrate in una costellazione. Alcuni pensano che si muovano, ma quel moto è talmente lento da essere irrilevante. Si potrebbe pensare che talune brillino meno di talaltre, ma si cade nell’ennesimo imbroglio di questi corpi celesti, poiché quella che pare brillare meno, in realtà, è solo più distante, e il suo scintillio è sempre proprio, come un piccolo sole, non è mai uno scintillio riflesso.
Ah, quanto sei stolta umanità che osservando ti lasci ingannare dall’apparenza, ignara di come stanno davvero le cose. Guarda bene dentro il tubo con le lenti, chiudi il flusso di pensieri e apri i sensi. Ecco che nuove visioni e considerazioni affiorano, come brividi sulle braccia. Ma non c’è brezza che arriva dove tu osservi, ad abbrividire è la grandezza che finalmente scorgi e che per troppo tempo non hai potuto ghermire.
Lo stesso destino delle stelle apparentemente meno brillanti spetta ad alcuni astri che costellano il firmamento letterario. Per Camilo Josè Cela a poco è valso il proclama alato dell’Accademia Svedese. L’osservatore resta distratto, oppure non fornito della giusta sensibilità: stelle più vicine distorcono la verità.
Voglio smascherare la mia premessa. Tutto ciò non vuole che essere un encomio a chi, nel 1989, è stato insignito del riconoscimento più ambito, il premio Nobel alla letteratura.
Lo spagnolo Camilo Josè Cela se n’è andato a brillare tra gli astri del cielo nel 2002. Un illustre dei nostri tempi, che pochi conoscono e leggono. Un triste fatto per chi, con la sua vasta opera, che consta di oltre cento pubblicazioni in vita, ha mostrato rare abilità letterarie in tutti i generi.
Dell’autore, infatti, sono stati pubblicati romanzi e racconti, libri di favole e memorie, opere teatrali e libri di lessicologia. Ha scritto poesia e sceneggiatura cinematografica, si è occupato di cronaca giornalistica e di viaggio. Si è dedicato alla narrativa sperimentale, omettendo la punteggiatura, e ai monologhi interiori. Ha fondato la rivista letteraria Papeles de Son Armadans e la casa editrice Alfaguara, a lui si deve la nascita dello stile letterario noto come tremendismo.
Spalanca bene ogni senso, osservatore del firmamento letterario, predisponiti alla geometria di chi sa brillare e sa stabilire, grazie ad una larga base, altezze da capogiro. Ed ora, affondando maggiormente il tuo sguardo miope nel tubo che ingrandisce, di’, riesci a vedere come tanta maestria ha pure stabilito il record, per il nostro Cela, di onorificenze conferite?
Si sappia, ogni opera dell’autore ha uno stile differente, tanta è la sua capacità artistica-letteraria. Esempio ne è il realismo estremo, con il quale nulla edulcorava e nulla ometteva, che ha dato vita al tremendismo. Dell’ampia e virtuosa opera di Cela, cosa vuoi leggere, incuriosito esploratore letterario? Il suo romanzo più importante, La famiglia di Pascual Duarte, con il quale è stato capace di rilanciare il romanzo spagnolo di taglio realista, mischiando con sublime abilità elementi naturalistici, crudezza, erotismo e violenza? O forse ti vuoi immergere in qualcosa di più giocoso e spensierato come Undici racconti sul calcio?
Hai a disposizione anche una grande prova di virtuosismo stilistico con Cristo versus Arizona. Come vedi ce n’è per tutti i gusti.
Eppure, non ti ho ancora messo al corrente di un altro grandissimo lavoro di magistrale capacità verbale del nostro stimatissimo autore.
Camilo Josè Cela infatti ha messo la firma a delle opere che insieme sono erudite e irriverenti, come il suo Dizionario segreto, una raccolta delle più oscene espressioni in lingua spagnola e nel castigliano parlato in America Latina. Il mio suggerimento di lettura, invece, è Erezioni, introduzioni e molte sensazioni, una raccolta di storie divertenti e piccanti.
Vedi, osservatore, solo a pochi è dato cogliere il suono del lentissimo moto e il bagliore incessante di un astro così lontano e inavvicinabile come è Camilo Josè Cela.
La motivazione al suo premio è l’epigrafe della sua grandezza:
“per una prosa ricca ed intensa, che con la pietà trattenuta forma una visione mutevole della vulnerabilità dell’uomo”.
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